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Pornografia e cervello

Ecco come l'artista Sarah Beasley interpreta le influenze della pornografia sul nostro cervello

Dall’avvento di Internet, il coinvolgimento della pornografia nella vita delle persone continua ad aumentare.

 

Autore: Brittney Dias

Artista: Sarah Beasley

Negli Stati Uniti il 66% degli uomini e il 41% delle donne, mensilmente, guardano porno [1]. La pornografia e Internet sono così strettamente connessi che i ricercatori stimano che il 50% di tutto il traffico Internet sia sessualmente correlato [1].

L’anonimato e l’accessibilità di Internet consentono alla pornografia di raggiungere un vasto pubblico. Siamo ancora agli stadi rudimentali della comprensione delle conseguenze neurologiche del consumo della pornografia, ma è fondamentale comprendere gli effetti di qualcosa di così diffuso, per avere una società più informata i cui  membri possano prendere decisioni consapevoli sulla loro salute mentale.

Un recente studio condotto in Australia ha chiesto a consumatori di materiale pornografico se il porno avesse un effetto positivo o negativo sul loro benessere generale. Il 59% degli intervistati ha dichiarato che ha avuto un effetto positivo, con benefici come la diminuzione dello stress, l’apertura mentale e gli “approfondimenti educativi” [3] . Al contrario, solo il 7% ha dichiarato un impatto negativo, citando le aspettative non realistiche nella maggior parte dei contenuti pornografici e la prospettiva di dipendenza da pornografia come motivazioni  [3] .

Ovviamente, la maggior parte dei consumatori di materiale pornografico ritiene di beneficiare del suo uso, ma fino a che punto è vero?

La violenza è un tema comune nel contenuto pornografico, anche se c’è discordanza nel quantificarla: scientificamente, ciò che è considerato violenza, rimane vago e difficile da quantificare.

È, comunque,  utile esplorare se e in quale misura la violenza pornografica colpisce il cervello e se questo è motivo di legittima preoccupazione. Nella comunità scientifica si discute se i neuroni specchio influenzano la diffusione della violenza e se sì in che misura lo fanno [4] .  I neuroni specchio sono stati scoperti nelle scimmie macachi nei primi anni ’90 quando i ricercatori hanno scoperto che i neuroni, di un area della corteccia premotoria dei macachi,   si attivavano quando ricercatori e scimmie afferravano le noccioline [5] .  Con sorpresa dei ricercatori, gli stessi neuroni si attivavano sia quando le scimmie afferravano le noccioline, sia quando guardavano semplicemente altri afferrare le noccioline. Ulteriori ricerche hanno provato l’esistenza di un analogo sistema di neuroni specchio negli esseri umani. La presenza di neuroni specchio nel cervello umano suggerirebbe che le regioni del cervello attive mentre si stia guardando un porno siano le stesse regioni del cervello attive mentre si stia effettivamente facendo sesso [4].  Sebbene sia speculativo, sarebbe interessante conoscere se l’attivazione dei neuroni specchio durante il consumo di materiale pornografico abbia il potenziale di influenzare la percezione sessuale in altri ambiti della vita e  in modo particolare per quanto riguarda la violenza pornografica. Marco Iacoboni, professore di psichiatria alla UCLA (University California Los Angeles) che studia i neuroni specchio, ipotizza che questi sistemi abbiano il potenziale per diffondere comportamenti violenti dato il modo con cui contribuiscono per altri comportamenti mimetici negli esseri umani [6].

Esistono diverse teorie sulla funzione dei neuroni specchio. Alcuni scienziati credono che i neuroni specchio lavorino per mediare la comprensione dell’azione, mentre altri sostengono che il loro scopo è quello di facilitare l’imitazione dell’azione [7] . Quest’ultima ipotesi suggerirebbe una possibile correlazione tra la visualizzazione di un’attività violenta e l’imitazione di questa attività attraverso la funzione dei neuroni specchio. Sebbene ci sia poca ricerca a convalidarla, questa ipotesi è una possibilità. I neuroni specchio sono un aspetto importante di come gli esseri umani osservano le azioni. Con le ulteriori ricerche condotte sulla funzione, l’abilità e i limiti dei neuroni specchio, sarà possibile approfondire se la violenza visiva influisca sulla diffusione di atti violenti e su quanto, a tutti gli effetti, la pornografia contribuisca a questo.  

La dipendenza dalla pornografia è un altro argomento ampiamente discusso, ma con scarsità di ricerca scientifica. Sebbene la dipendenza da pornografia colpisca una piccola parte di coloro che vedono la pornografia, questo argomento induce domande su cosa sia la dipendenza e se qualcuno possa essere classificato come tossicodipendente da pornografia.  La definizione di dipendenza e come è scientificamente riconosciuta sono aperte e controverse. Tradizionalmente, la dipendenza implica il bisogno incoercibile di sostanze come droghe o alcol, ma alcuni autori, estendendo questa definizione, includono anche dipendenza da abitudini non legate alla droga. Nel 2011, l’American Society of Addiction Medicine ha ampliato formalmente la propria definizione di dipendenza per includervi sostanze e comportamenti, spiegando che la dipendenza attiene alla disfunzione di circuiti di ricompensa cerebrale in un individuo che persegue abitualmente una determinata ricompensa mediante l’uso di una sostanza o con un particolare comportamento [2] . Nonostante questa definizione più ampia, la dipendenza dalla pornografia non è attualmente riconosciuta come una dipendenza [2].      

Ma se la pornografia crea dipendenza, la dopamina potrebbe essere una spiegazione. La dopamina è un neurotrasmettitore noto per il suo ruolo nei sistemi di ricompensa cerebrale e viene comunemente definita come la “buona sostanza” chimica del cervello. I neuroni dopaminergici del sistema limbico rispondono a ricompense naturali come il cibo, il sesso e altre azioni essenziali per la sopravvivenza della specie [8] .

L’uso di droghe come cocaina, metanfetamine e oppioidi alterano questo sistema determinando il rilascio di dopamina a livelli esageratamente innaturali [2] . Poiché livelli elevati di dopamina sono presenti nel cervello durante la visualizzazione di materiale pornografico, è intuitivo capire perché alcuni autori la considerano un’attività potenzialmente in grado di dare dipendenza e perché alcuni individui che dichiarano di essere dipendenti da pornografia mostrano attività cerebrali simili a individui dipendenti da droghe [2] . Finché non saranno condotte ulteriori ricerche è difficile concludere cosa significhi neurologicamente la  dipendenza dalla pornografia e quali possano essere i possibili effetti a lungo termine dell’esposizione al porno.

Uno studio del 2014 condotto da ricercatori dell’Università di Cambridge ha studiato la dipendenza dalla pornografia su Internet. Gli autori hanno riferito che il 60% dei soggetti studiati ha avuto difficoltà a eccitarsi con partner sessuali reali, mentre ha avuto poca o nessuna difficoltà a raggiungere l’eccitazione durante la visualizzazione di materiale pornografico. Questi dati suggeriscono che l’uso di pornografia frequente e compulsivo può influenzare le risposte fisiologiche al sesso [2] . Al contrario, uno studio più recente fatto nel 2015 ha rilevato che una maggiore quantità di consumo di materiale pornografico ha effettivamente aumentata l’attività sessuale nella vita reale anziché ostacolarla [9] . La contraddizione di questi due studi mostra come gli individui reagiscono in modo diverso alla pornografia e, cosa più importante, mette in evidenza la complessità della dipendenza dalla pornografia e che la ricerca su questo argomento è ancora agli inizi.

La pornografia è un argomento complesso e controverso da affrontare, poiché influenza la vita delle persone in modi diversi e se si affronta la pornografia in un ambito scientifico, i pregiudizi devono essere evitati. A causa del “marchio” morale e sociale che circonda la pornografia, è stata condotta una quantità limitata di ricerche, ma vale la pena indagare l’argomento e le discussioni in corso. Molti aspetti del porno sono complicati  da decifrare scientificamente:  ad esempio, la violenza e la dipendenza dalla pornografia sono aree importanti di ricerca, ma sono difficili da definire scientificamente. Sebbene si traggano conclusioni su come la pornografia influenzi le persone a livello sociale e psicologico, le prove scientifiche sugli effetti neurologici della pornografia rimangono inconcludenti.

Dobbiamo continuare le ricerche sulla pornografia per comprendere questo argomento diffuso e la sua potenziale influenza sul cervello.

Referenze bibliografiche

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    6. Nakao T, Okada K, Kanba S. (2014). Neurobiological model of obsessive–compulsive disorder: Evidence from recent neuropsychological and neuroimaging findings. Psychiatry and Clinical Neurosciences. 68: 587-605.

    7. Nakao T, Okada K, Kanba S. (2014). Neurobiological model of obsessive-compulsive disorder: evidence from recent neuropsychological and neuroimaging findings. Psychiatry Clin Neurosci. 68:587-605

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