Il verde fa spettacolo
Esposizioni, concerti, mostre. Leonardo a Firenze, con la botanica legata ai suoi studi, musica a Milano per il rilancio del parco Bam: l’amore per l’ambiente si affida all’arte
SABRINA ROSSI
“Fate come gli alberi: cambiate le foglie, ma conservate le radici. Quindi, cambiate le vostre idee ma conservate i vostri princìpi”. Victor Hugo
Il rispetto del verde dovrebbe risiedere nelle radici di una società. Spesso, invece, passa in secondo piano. Troppa importanza si è data finora alla costruzione di infrastrutture ed edifici trascurando ciò che è natura e salute.
Qualcosa però sta cambiando. Sono numerosi i progetti, spettacoli musicali, conferenze, eventi culturali con lo scopo di coinvolgere i cittadini per far conoscere loro l’importanza del verde pubblico, i suoi benefici, i problemi legati ad una sua cattiva manutenzione.
E’ ormai risaputo oggi il ruolo fondamentale che hanno le piante per il nostro pianeta. Senza di esse, la vita cesserebbe di esistere. Fonte di nutrimento e di rifugio per animali e insetti, produttrici di ossigeno attraverso il processo di fotosintesi, generatrici di pioggia tramite un effetto di raffreddamento. E si sa, dove c’è acqua, c’è vita.
Negli ultimi tempi, e in diverse città italiane, si stanno svolgendo con maggior frequenza eventi, spettacoli e mostre legate al mondo vegetale.
A Firenze, fino al 15 dicembre, il Museo di Santa Maria Novella ospita la mostra “La Botanica di Leonardo. Per una nuova scienza tra arte e cultura”.
All’interno si possono ammirare disegni, scritti, vere piante e studi sul mondo vegetale condotti dallo scienziato e artista Leonardo da Vinci. Fu proprio lui a comprendere il significato degli anelli nel tronco degli alberi, non solo come indice di età, ma anche come elemento utile per comprendere problematiche ambientali passate.
Da qui emerge il suo rispetto per la natura e l’attuale bisogno di combattere uno dei maggiori pericoli del pianeta: l’inquinamento.
L’intera mostra, organizzata in occasione del cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo, è curata dal professor Stefano Mancuso, studioso e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale dell’Università di Firenze e da Valentino Mercati, presidente di Aboca.
“Le piante – afferma Mancuso – hanno soluzioni per ognuno dei grandi problemi che affliggono l’umanità: dall’approvvigionamento energetico all’inquinamento, dalla cura delle malattie alla creazione di nuovi materiali. Ma la cosa che potrebbe essere per noi il più grande motivo di sviluppo sarebbe riuscire ad imitarne la eccezionale capacità di creare reti. E’ in questo che risiede la grande modernità delle piante”.
Ogni albero non deve essere considerato come un singolo individuo, come un bosco non deve essere definito un insieme di alberi, bensì un grande organismo. Questa capacità vegetale di stabilire una rete di collaborazione deve essere presa come esempio per l’uomo: ciò che unisce è il progresso, non ciò che divide.
Anche Milano, già dal mese scorso, è stata sede di numerosi eventi che hanno coinvolto la città ad una maggiore sensibilizzazione per il mondo delle piante.
Sulle note di Verdi, Rossini, Mascagni e Mendelsohn ha preso avvio il nuovo corso di BAM, un parco nato da un progetto di rigenerazione urbana di Porta Nuova affidato, da luglio e per dieci anni, alla Fondazione Riccardo Catella. Ispirandosi a modelli internazionali, si è posta l’obiettivo di organizzare 280 eventi per dimostrare la sua eccellenza nella gestione degli spazi pubblici tra musica, scienza e cultura.
Moltissimi artisti, oltre a da Vinci, come Thoreau e Stevie Wonder hanno colto il senso della vita proprio in mezzo alle piante. Trascorrendo la loro solitudine nella vegetazione, potevano percepire ciò che agli occhi risulta invisibile.
“Le piante non sono macchine organiche – dichiara infatti il professor Mancuso – bensì esseri cognitivi, dotati di intelligenza. Me ne accorsi dall’osservazione di una radice, capace di superare un ostacolo attraverso la via più breve, dando prova così di essere in grado di risolvere problemi elaborando ciò che le stava intorno”.
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