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Tre passi verso la salvezza

Per avere una qualità dell’aria migliore e abbattere (ma non eliminare) i rischi di inquinamento sono necessari tre momenti per arginare il fenomeno delle emissioni.

ENZO TORTELLO

 

  1. Ridurre il tenore di zolfo in navigazione da 3.5 % (1.5% per le navi di linea) a 0.5% non significa solo ridurre a un settimo (o un terzo) le emissioni di ossidi di zolfo: gli effetti dannosi non sono direttamente proporzionali al contenuto di zolfo ma la concentrazione più elevata provoca ulteriori emissioni di NOx e particolato fine, dovute alla maggiore densità/viscosità del combustibile che per questo motivo brucia in modo non ottimale.Secondo le norme che regolano il traffico marittimo il passaggio (“shift”) dal combustibile utilizzato in navigazione a quello prescritto in porto (0.1%) dovrebbe essere effettuato “il prima possibile”.  Questa norma non si dovrebbe applicare alle navi che, secondo gli orari ufficiali, si fermano in porto fino a due ore. Vista l’incertezza generata dalla disposizione, il MIT ha emanato un documento interpretativo che aggiunge che comunque il cambio deve essere effettuato per tutte le navi entro le 2 ore dall’approdo. Viene aggiunto che il cambio di combustibile debba avvenire il più tardi possibile alla partenza. Sulla scorta di questa elasticità in arrivo e in partenza si può dimostrare che una nave è autorizzata ad utilizzare in porto il combustibile ad alto tenore di zolfo anziché quello con tenore di zolfo pari allo 0.1%  fino a circa 3 ore complessive. Vi risparmio il calcolo esatto, ma in termini di emissioni di SOx questa elasticità sul cambio del combustibile costava alla città come la presenza  equivalente di 9 traghetti ancorati perennemente alla banchina. Non male! Si capisce pertanto perché le Compagnie Armatoriali proprietarie di traghetti non abbiano voluto siglare l’accordo volontario per l’uso di combustibile a partire da 12 miglia dal porto.
  2. Prego notare che il calcolo che ho appena esposto è valido allo stato normativo vigente fino al 31/12/2019. Ora con la nuova prescrizione sul tenore di zolfo in navigazione, abbassato a 0.5% ( rispettivamente da 3.5 e 1.5%) per tutte le imbarcazioni il numero precedente viene notevolmente ridotto e le navi anno equivalenti, costantemente all’ormeggio, sarà circa 2, 5.  Questo è il vero motivo per cui la situazione dovrebbe migliorare a partire dal 1° Gennaio e non, come i media spesso dicono, grazie al combustibile da utilizzare in porto che era e resta con tenore di zolfo pari a 0.1%.
  3. Per quanto detto sarebbe molto utile avere un’ordinanza che obbligasse tutte le imbarcazioni ad utilizzare combustibile con tenore di zolfo massimo pari a 0.1% a partire da 12 miglia dal porto, come è stato fatto a Napoli.
  4. Nei ragionamenti precedenti sono state fatte delle semplificazioni : a) non abbiamo preso in considerazione le navi mercantili (migliaia di accosti); b) non sono state prese in considerazione le navi da crociera presupponendo che tutte rispettino l’accordo volontario recentemente stipulato o che siano dotate di scrubber; c) non abbiamo considerato l’emissione di altri composti nocivi oltre agli SOx e la combinazione delle diverse sostanze inquinanti; d) abbiamo considerato l’extra di SOx spalmato sull’anno mentre in realtà, come già detto, siamo di fronte ad una concentrazione e i valori massimi sono ben più dannosi delle media di SOx. I rapporti ARPAL in merito agli effetti sull’uomo di SO2: “Viene facilmente assorbito dalle mucose del naso del tratto superiore dell’apparato respiratorio provocando patologie dell’apparato respiratorio (bronchiti, asma) e irritazioni della pelle e degli occhi”.

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