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Genova, tira una brutta aria

A Genova è stato istituito il blocco dei veicoli inquinanti, soprattutto a due ruote che influisce per il 26 per cento sull’avvelenamento dell’aria. Nessun provvedimento, invece, per il traffico marittimo che incide per il 62 per cento.

ENZO TORTELLO

I tentativi di arrivare a una gestione ambientale migliore cercando di far firmare accordi volontari per l’uso di combustibile a basso tenore di zolfo già a 12 miglia dal porto ha visto la firma solo delle Compagnie di Navigazione proprietarie di navi da crociera e non da quelle dei traghetti (imbarcazioni a volte  con più di 40 anni di età).

Al centro dei tentativi di controllo l’opera del Comitato Tutela Ambientale Genova Centro-Ovest che, con la consulenza di ECOISTITUTO  RE-Ge. da anni è impegnato a denunciare l’inquinamento derivante dal traffico marittimo a Capitaneria di Porto, ASL, Comune, media.

La soluzione proposta dal Comitato è quella della elettrificazione delle  banchine che permetterebbe di risolvere il problema dell’inquinamento durante lo stazionamento , ma anche quello del rumore.

Ed ora, con l’uso del GNL si profila un nuovo incubo per la potenziale pericolosità dei futuri bunker terrestri per il rifornimento dei grossi serbatoi delle navi che stazionano in porto.

È SUPERBA, MA NON IN LINEA CON L’EUROPA

Il Comune di Genova ha da qualche mese introdotto la disposizione che blocca la circolazione delle vespe e dei veicoli più inquinanti. Il provvedimento non tiene però in debito conto quanto riportato dall’inventario delle emissioni pubblicato da ARPAL nel rapporto sulla qualità dell’aria del 2015 che sancisce che il 62% degli ossidi di azoto sono prodotti dalle navi, specie durante lo stazionamento in porto (contro il 26% imputabile al traffico veicolare). Genova, come altre città italiane, è, da anni, in infrazione europea per i superi di NOx. Egualmente le polveri sottili prodotte dal traffico marittimo, secondo lo stesso documento, ammontano al 39% contro il 28% di quelle riconducibili al traffico su strada. Questi dati ufficiali sono stati evidenziati più volte ad Autorità ed Addetti ai lavori dal nostro comitato, in diversi incontri, senza ottenere provvedimenti significativi. Sono state organizzate due manifestazioni cittadine di protesta, rispettivamente nel Maggio 2018 e 2019. Numerosi sono stati, inoltre, gli eventi pubblici durante i quali il Comitato ha portato testimonianza. Citando solo gli ultimi; la tavola rotonda sulla città del futuro di fine Agosto 2019, tenutasi nell’ambito del Festival della Bioetica a Santa Margherita, e la Genova Smart Week di fine Novembre. Con il 1° Gennaio il limite massimo dello zolfo nel combustibile marino è sceso durante la navigazione dal precedente 3.5% (1.5% per le navi di linea) a 0.5 %, rimanendo pari a 0.1%, come precedentemente, in porto.

I  CITTADINI PER IL MEDITERRANEO, GLI ARMATORI NO

Mentre le Associazioni ambientaliste italiane ed europee stanno cercando di far diventare il Mediterraneo zona ECA (Emission Control Area), ovvero a controllo degli ossidi di zolfo e di azoto, come sono i Mari del Nord, Canada e Nord America, i comitati cittadini cercano di far firmare agli armatori degli accordi volontari per l’uso di combustibile a basso tenore di zolfo già a 12 miglia dal porto. Uno di tali accordi siglato a Genova (Genoa Blue Agreement) il 12 Luglio 2019, tra Armatori e Capitanerie, ha visto la firma solo delle Compagnie di Navigazione proprietarie di navi da crociera e non da quelli dei traghetti (imbarcazioni a volte  con più di 40 anni di età).

E ORA ARRIVA L’INCUBO DEL GNL

La soluzione proposta dal Comitato è quello della elettrificazione delle  banchine (“cold ironing”) che permetterebbe di risolvere anche il problema del rumore che affligge le zone limitrofe al porto. L’uso di GNL, che si sta facendo largo sulle grosse navi da crociera in costruzione, mette in agitazione la popolazione per la potenziale pericolosità dei futuri bunker terrestri per il rifornimento e dei grossi serbatoi delle navi che stazionano in porto.

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Enzo Tortello

Enzo Tortello Senior Consultant Nato a Genova il 9 Luglio 1946. Laureato in Ingegneria Elettrotecnica con specializzazione Meccanica all’inizio del 1971. Effettuato il servizio militare come Sottotenente delle Trasmissioni. Assunto in Ansaldo nel Marzo ’73, nella Divisione Macchine Elettriche Rotanti come progettista. Ha sviluppato prototipi di motori asincroni e sincroni alimentati a frequenza variabile, alternatori eccitatori a diodi rotanti, macchine speciali e motori in corrente continua. Ha depositato 2 brevetti. Alla fine del ’84 si è trasferito all’Ente Strategie e Ricerca e Sviluppo. Dirigente dall’’86. Nel ’93 si è trasferito all’Ente Qualità, con la responsabilità di tutti i laboratori Ansaldo Energia, le strutture di prova, il controllo operativo e la qualifica tecnica dei fornitori. Ha lasciato Ansaldo Energia all’inizio del 2005. Da allora ha lavorato come consulente per: Ansaldo Energia, Elsag Bailey, Ampere, DEMEPA, Bureau Veritas, Sviluppo Italia, IIT ecc. Membro Nazionale del Comitato di Studio Macchine Rotanti del Cigré dal 1990 all’anno 2000, Convenor del GdL Motori della stessa organizzazione per una ventina d’anni. Insignito del Technical Award dal Comitato nel 2000. Nel Board della Conferenza Internazionale Power Gen e responsabile della Sessione Operation and Maintenance per una ventina d’anni. Insignito del Certificate of Appreciation al termine dell’attività. Convenor per anni del GdL Vibrazioni e manutenzione dell’UNI, ha assunto varie cariche nell’ambito dell’AEIT e del Comitato Nazionale del Cigré. Ha ricoperto in numerose manifestazioni il ruolo di Chairman. Ha scritto un’ottantina di articoli tecnici su macchine elettriche rotanti, ICT e qualità. E’ stato Professore Incaricato di Costruzioni di Macchine Elettriche all’Università di Cagliari tra il 1978 e l’80. Tiene da sempre seminari, minicorsi e lezioni di appoggio nelle Università di Genova e Pavia, sui temi macchine elettriche rotanti e ICT. Dal Gennaio 2017 è Presidente del Comitato Tutela Ambientale Genova Centro Ovest per la lotta all’inquinamento da traffico marittimo e entrato a far parte del Direttivo di Ecoistituto REGe ne è diventato Presidente a fine Gennaio 2020. Ha partecipato a conferenze, talk-show e scritto alcuni articoli sul tema dell’inquinamento dei porti a causa del traffico marittimo.

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