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Rotte

CROCIERE E CROCIATE

Veleni dalle ciminiere, polveri sottili, rumori. Come parassiti alieni, città galleggianti incistate ad altre città, uccidono l’aria e l’avvelenano. MARIO MUDA

Oppure città icona come Venezia, sacrificate, perché sciami di turisti la possano frettolosamente ammirare, in una morbosa vetrina, dal ponte di una nave. Oppure come a Savona che ha in pieno centro una nave che viaggia a GNL con 2 serbatoi da 35 metri di lunghezza un diametro di 8 con un volume di 1525 cubi ciascuno. C’è anche un terzo serbatoio con diametro di 5 metri e lungo 28 con una capacità di 520 metri cubi. Per noi non addetti ai lavori ha tutto l’aspetto di una bomba, ma i tecnici dicono che non ci siano problemi e il rischio sia nullo, ma quelli del Comitato porto elettrico non ne sono affatto sicuri e contestano la scelta di ormeggiarla praticamente in centro città.

La gente si ammala, le patologie sono da allarme rosso, la protesta ha toni vibranti e motivati, ma tutto questo non ha riscontri né interlocutori.

Sembra un paradosso, ma luoghi ambientali fra i più belli: il mare, la costa, la natura e momenti più piacevoli della vita delle persone come il riposo e la vacanza, invece di convivere serenamente, in quanto entrambi concorrono alla qualità della vita, sono entrati in conflitto.

Miopia progettuale, incapacità politica e ingordigia imprenditoriale sono diventati una tenaglia che soffoca cittadini e ambiente. Più si accelera da una parte per aumentare la produzione, più dall’altra si subisce l’impatto sulla salute e sulla qualità ambientale.

Considerata in passato come un privilegio per pochi, con il trascorrere del tempo, la crociera ha allargato il proprio target ed è diventata un bene alla portata di quasi tutti. Tariffe e occasioni hanno ampliato il pubblico e oggi pur essendo già impattante dal punto di vista ambientale, il settore delle crociere rappresenta solo il 2 per cento dei flussi turistici mondiali e, essendo in netta espansione, ha enormi margini di crescita a potenzialità.

Ne siamo felici. Questo significa che più persone potranno godere di un’occasione di svago sereno e di crescita emotiva e molti altri potranno beneficiare dello sviluppo di questo settore trovando lavoro, occupazione certa, sicurezza sociale.

La rincorsa ai turisti, a nuovi punti di sbarco, all’aumento delle “toccate” ha creato una situazione generale di allarme quasi ovunque perché, mentre aumenta il volume dei traffici, automaticamente cresce l’avvelenamento da fumi, polveri e rumori e mentre c’è una fortissima spinta agli investimenti tecnologici per favorire l’aumento del traffico croceristico nessun intervento o tutela sembra essere in programma per la minima salvaguardia ambientale e la tutela delle popolazioni che vengono coinvolte dall’aggressione di fumi, polveri sottili, rumori. Il fenomeno devastante dell’inquinamento viene lasciato alla protesta dei singoli e dei comitati, le autorità preposte, glissano, prendono tempo, sfuggono al confronto e, soprattutto non intervengono.

I dati delle malattie da inquinamento sono diventati allarmanti, la situazione è da emergenza, il fronte della protesta è ampio, ma disarticolato, soprattutto, ovunque, si trova di fronte al muro di gomma di chi invece dovrebbe tutelare le persone che rappresenta. Ancora una volta il pervicace gioco dell‘ambiente contrapposto a quello del lavoro.

E ogni volta il ricatto, subdolamente, si ripete.

Il progetto di Sdream è quello di condurre il lettore attraverso le emergenze che riguardano le città italiane coinvolte dal problema ambientale legato alle crociere. Seguendo la rotta si potranno conoscere di ogni città l’emergenza ambientale e i comitati che si battono per il rispetto della vita di tutti. Da chi lavora con le navi, come è giusto, a chi vive in città come è doveroso e irrinunciabile.

 

UN BOOM ALL’INCASSO E SENZA CONTROLLI

 

In Italia, nel 2020 è previsto un record storico per il traffico crocieristico13,07 milioni di passeggeri movimentati (imbarchi, sbarchi e transiti), + 6,2% sulle stime già positive di chiusura 2019. Le previsioni prevedono la leadership di Civitavecchia nella classifica delle toccate nave,  (827 toccate, +1,7%), sfiorerà i 2,7 milioni di crocieristi movimentati al secondo posto Napoli (475, +4,2%) che dovrebbe superare Venezia (470, -6,4%) con 1,52 milioni di passeggeri movimentati (-1,6% sulle stime di chiusura 2019), un dato, quello di Venezia, che resta stabile negli ultimi anni in attesa di soluzione dell’annosa questione del transito delle navi in laguna. In quarta posizione staccata di poche lunghezze, Genova, in virtù di 1,38 milioni di passeggeri movimentati previsti (+2,2%), al quinto posto Livorno (923 mila passeggeri movimentati, +10,1%), in crescita a doppia cifra grazie ad un calendario accosti distribuito su tutto l’anno. Tra gli altri scali – stando alle comunicazioni fornite dalle società di gestione dei terminal – spiccano le positive variazioni di traffico attese a La Spezia (900 mila passeggeri movimentati, + 38,5%) e, con valori assoluti più contenuti, Trieste (217 mila passeggeri movimentati, +81,9%) e Ravenna (85 mila passeggeri movimentati, +387,3%).

In Italia sono state identificate 39 strutture terminalistiche dedicate alla gestione della movimentazione dei passeggeri. I porti che hanno a disposizione il maggior numero di banchine dedicate al traffico crocieristico sono Civitavecchia e Livorno (9), seguite da Venezia (7). Sono invece Livorno e Genova i porti con il maggior numero di banchine potenzialmente dedicabili alle navi da crociera (rispettivamente 13 e 12).

Un traffico in aumento, quindi, e con grandi potenzialità. Resta aperto il problema ambientale che può diventare deflagrante. Se ne sono accorti anche alcuni operatori del settore che lanciamo a loro volta un allarme.

«Si tratta però, ora, di gestire al meglio questi volumi e quelli che verranno – ha affermato Francesco di Cesare, presidente Risposte Turismo, durante la presentazione del nuovo Italian Cruise Watch, il report di ricerca a cura di Risposte Turismo che analizza i dati di traffico, i trend di mercato e altre informazioni rilevanti per la cruise industry – e tale gestione andrà declinata nella pianificazione di interventi e soluzioni a beneficio di una condivisa e responsabile sostenibilità ambientale e sociale, di un ancor più qualificato impatto economico a livello locale, e infine di una lettura complessiva di cosa possa rappresentare per il Paese l’industria crocieristica».

Non è molto, ma è già qualcosa, di fronte alla totale chiusura di altri interlocutori, di fronte alla sistematica prova di forza negazionista di molti scali, insensibili al fatto che il bene di pochi sta diventando il peggio per tutti.

 

Per saperne di più

 

2020 anno record per le crociere in Italia: +6,2% di passeggeri – Dati Italian Cruise Day in svolgimento a Cagliari

 

 

 

 

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