Warning: Declaration of YOOtheme\Theme\Wordpress\MenuWalker::walk($elements, $max_depth) should be compatible with Walker::walk($elements, $max_depth, ...$args) in /home/uq2go8z4/sdream.it/wp-content/themes/yootheme/vendor/yootheme/theme/platforms/wordpress/src/Wordpress/MenuWalker.php on line 8

Ecosistemi

I bambini sono costretti a indossare maschere a causa del fumo tossico degli incendi della torba nel Borneo centrale. Aulia Erlangga

Come umani stiamo distruggendo la Biosfera ad un ritmo molto più rapido di quanto non stiamo incrementando le emissioni climalteranti, anche nei paesi con emissioni di CO2 infinitesimali, sia totali che pro-capite.

Fra peggioramento del clima e perdita di servizi ecosistemici vi è una stretta sinergia dal momento che un clima relativamente temperato è proprio il principale fra questi “servizi.”

È POSSIBILE SOSTITUIRE I SERVIZI ECOSISTEMICI CON LA TECNOLOGIA?

Possiamo affermare che un salvataggio in extremis dei servizi ecosistemici per via tecnologica è quanto meno estremamente improbabile. Si possono costruire depuratori per riciclare l’acqua, si possono sintetizzare fertilizzanti per produrre cibo su terreni esausti; plastiche e metalli possono sostituire il legno… Si sono costruite macchine che possono produrre elettricità senza emissioni climalteranti e perfino macchine che pompano CO2 dall’atmosfera nelle viscere della Terra… Certo, ma tutto ciò ha dei costi.

COSTI IN PRIMO LUOGO ENERGETICI

Perché mentre la fotosintesi trasforma CO2 in biomassa usando la luce del Sole, le nostre tecnologie sono alimentate comunque da combustibili fossili ed è quanto meno improbabile che si possa fare altrimenti. Oggi, le fonti rinnovabili coprono infatti meno del 10% del consumo globale (5% idroelettrico, 3% eolico, 2% solare) ed esistono solo grazie ad un’industria potentissima che usa grandi quantità di materiali. Incrementarne l’uso per sopperire ai consumi attuali comporterebbe l’estrazione ed il consumo di milioni di tonnellate di cemento, acciaio, rame eccetera, compresi parecchi minerali rari provenienti da immense miniere poste ai quattro angoli del mondo. L’unico modo di ridurre sensibilmente le emissioni climalteranti sarebbe tagliare drasticamente i consumi finali.

COSTI FINANZIARI

Se a qualcuno sembra di dover correre sempre di più per ottenere sempre di meno non è pazzo. Anzi è uno dei pochi che si è accorto di un fenomeno ben reale: in gergo si chiama “Sindrome della Regina Rossa”. Ci sono diversi fattori concomitanti e sinergici alla base di questo fenomeno, ma i principali sono due: il primo è il degrado qualitativo delle risorse energetiche e minerarie che ci costringe a scavare, pompare, trasportare sempre di più per ottenere ciò che ci serve. Il secondo è il venire meno degli stessi servizi ecosistemici, che ci costringe a ricorrere a succedanei tecnologici.  Macchine ed impianti però costano ed i soldi vengono prodotti dalle banche mediante l’accensione di debiti e che devono poi essere restituiti con l’interesse, altrimenti il sistema si inceppa ed il denaro scompare. Per pagare gli interessi è necessario che l’economia cresca, solo che il degrado delle risorse ed il venir meno dei servizi ecosistemici si mangiano parte crescente della produttività, lasciando sempre meno per la crescita.

In altre parole, da un lato il progresso tecnologico, che alcuni vedono come la chiave per la riduzione dei consumi energetici, è frutto di un aumento dei consumi stessi. Dall’altro, la tecnologia ha consentito alla nostra nicchia ecologica umana di occupare oramai buona parte della Biosfera, minando alla base i processi di riduzione dell’entropia che solo la Biosfera e nessuna tecnologia, neppure teorica, potrà mai realizzare.

Ma, si potrebbe obbiettare, l’Intelligenza Artificiale, il computer quantistico, i robot e le altre meraviglie della tecnologia prossima ventura?  Nella misura in cui uscirà dai laboratori per entrare nella società, aumenterà i consumi e di conseguenza i rifiuti e la distruzione degli ecosistemi.

Del resto, è esattamente questa la promessa di questi oggetti: mettere chi ne disporrà in condizione di fare cose finora impossibili. Il che, tradotto in termini scientifici, significa estendere ulteriormente la già obesa nicchia ecologica umana, riducendo quindi lo spazio ecologico a disposizione di tutte le altre specie (e degli umani che non ne disporranno).  Cioè esattamente il contrario ciò che bisogna fare.

 

 


Giacomo Orsi

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Nullam tincidunt ultrices volutpat. Duis ligula sem, luctus ut tincidunt id, semper nec erat. In tristique suscipit ultrices. Aenean in lectus luctus, tristique enim id, volutpat velit. Suspendisse volutpat, dolor ac dignissim volutpat, felis elit pharetra nulla, vitae iaculis felis felis in diam. Ut sodales commodo justo sed finibus. Donec at imperdiet nisi. Duis felis justo, volutpat ac lectus ac, placerat euismod leo. Duis arcu mi, pulvinar ut quam et, tincidunt rutrum lorem. Class aptent taciti sociosqu ad litora torquent per conubia nostra, per inceptos himenaeos. Nullam ac felis pulvinar, tempus metus non, scelerisque lectus. Sed quis mi et sem porta egestas.

Nessun commento


Sito in costruzione